La personalizzazione sconti per cliente è la nuova fidelizzazione

Riepilogando, abbiamo visto fino adesso che, nelle fasce d’età maggiormente giovani, risulta maggiore la volontà di condividere i propri dati affinché si possano ricevere delle offerte personalizzate sui propri comportamenti d’acquisto.
Vediamo ora, lato GDPR, quindi relativamente alla privacy, come sono messe le cose, qual è il comune sentore delle persone/dei consumatori.
Sempre relativamente alla stessa ricerca, presa in esame pocanzi, valutando gli intervistati sempre sulla base delle stesse fasce di età, vediamo come le fasce di età più giovani sono quelle che maggiormente tendono a condividere i propri dati, però, solo quando hanno la consapevolezza di quello che ci si va a fare.
Come lo vediamo tradotto? Possiamo infatti notare, nella tavola successiva, come la misura dell’abbandono o del minor utilizzo dei social tende infatti ad aumentare:

Tabella dei Contenuti

Abbandono o Riduzione dei SOCIAL Copia

Arriviamo infatti, dal 43% di abbandono fino al 52% di riduzione nella prima fascia d’età (quella che va dai 18 ai 24 anni), dal 43% di abbandono fino al 48% di riduzione nella seconda fascia (ossia le età che vanno dai 25 ai 35 anni) e così a scendere.

Quindi, più vediamo aumentare l’età delle persone, meno hanno paure lato GDPR, lato privacy … cioè paure legate all’uso ed utilizzo dei dati personali, in qualche modo ceduti, anche se in ogni caso restano anche le fasce d’età maggiormente restie nel condividerli.

Dall’altra parte troviamo invece i più giovani che, se da una parte sono fortemente orientati alla condivisione dei dati, dall’altra, come evidenzia la tavola, lo fanno a patto che si conosca l’utilizzo finale degli stessi.

In ogni caso, l’elemento più importante, che ci teniamo sottolineare e, che avvalora di gran lunga il nostro lavoro di questi anni, è il contenuto della tavola successiva, che andiamo subito a commentare.

Percezione del bisogno di personalizzazione

Il generale e costante progresso nelle tecnologie e negli strumenti volti alla profilazione delle persone, aumenta ovviamente anche il timore che possano essere visti elementi e dati che non vogliamo invece condividere; la sensazione di essere tracciati e seguiti è uno “spauracchio” che mette paura sicuramente a molti.

La paura di quello che succede o di come si possa essere seguiti o “spiati”, anche perché oggi si utilizzano sistemi sempre in ascolto come Google Home, Alexa, Siri ecc, porta a pensare ad un conflitto che, da una parte vive una sensazione di pericolo, di poter essere traditi da quelle che sono le tecnologie (quindi la sensazione di pericolo è relativa al rischio di mettere a disposizione dati che non si vuole rendere invece disponibili) dall’altra parte c’è, in ogni caso, una netta percezione della necessità di ricevere esperienze personalizzate ed uniche.

Questa percezione è altissima.

Le fasce che vanno dai 18 ai 24 anni e dai 25 ai 35, si ritrovano entrambe all’80%.

80 persone su cento, in quelle 2 fasce d’età, hanno un’altissima esigenza di personalizzare le esperienze utente e, se andiamo verso la 3° fascia, quella che va dai 36 ai 54 anni, tale percezione, pur scendendo di dieci punti, resta comunque altissima, attestandosi al 70%.

Abbiamo poi l’ultima fascia, quella dai 55 ai 75 anni che, pur essendo quella statisticamente più bassa, si ritrova al 52%.

Il dato medio degli utenti intervistati, sempre a proposito della percezione della necessità di personalizzazione delle esperienze utente, è pari al 71%.

Ecco il motivo per cui affermiamo che questo tipo di ricerca è l’ennesima, una delle più importanti, che va ad avvalorare tutto il nostro lavoro di anni, che ci ha portato a realizzare una soluzione informatica che ci consente di tracciare gli acquisti di ogni singola persona, ai fini di creare un vero e proprio modello comportamentale di tipo “One is One” … “Uno vale Uno”  … perché noi riteniamo realmente che ogni individuo fa storia a se stante e, la risposta a questa nostra affermazione è anche, come abbiamo visto, nei risultati di questa tavola, anche in quest’intervista e nei suoi punti salienti, in quanto ricalca la medesima direzione che abbiamo percorso e che abbiamo utilizzato come “guida” per scrivere il nostro software.

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